In occasione del 2 giugno, dall’archivio storico della Questura di Vicenza, un fascicolo che racconta l’inizio del percorso che porta alla nascita della Repubblica.
Dall’archivio storico della Questura recentemente versato all’Archivio di Stato di Vicenza un fascicolo che racconta l’inizio del percorso che porta alla nascita della Repubblica.
Si tratta di un fascicolo proveniente dalla serie A 8 Persone pericolose per la sicurezza dello Stato intestato a Mario Dal Prà.
Mario Dal Prà, nome di battaglia colonnello Procopio, (Montecchio Maggiore, 29 aprile 1914 – Milano, 21 gennaio 1992), è stato un filosofo, docente di Storia della filosofia medioevale all’Università Statale di Milano e, prima ancora, insegnate di storia e filosofia al Liceo Pigafetta di Vicenza dove ha avuto tra i suoi alunni lo scrittore vicentino Luigi Meneghello e lo storico dell’arte e futuro direttore del Museo di Castelvecchio di Verona Licisco Magagnato.
Il fascicolo racconta delle prime riunioni che tra il settembre e l’ottobre 1943 si tennero nella casa di Dal Prà a Padova e in quella di Meneghello a Malo, agli inizi della banda partigiana di Giustizia e Libertà le cui vicende sono raccontate ne “I piccoli maestri”.
«Il Dal Prà teneva riunioni nella propria casa e in case di altri dei maggiori esponenti del movimento antifascista, impartiva disposizioni sulla forma di propaganda e raccoglieva fondi per alimentare formazioni partigiane esistenti nelle montagne. I suoi più vicini collaboratori venivano identificati nelle persone di Magagnato Licisco, studente universitario, Meneghello Luigi, studente universitario, Marchi Glauco, fotografo, Ronzani Iacopo, avvocato e Gasoli Giovanni, dottore in scienze economiche»
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29 marzo 1944
La Questura relaziona al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato sulla riunione tenuta in casa di Giovanni Gasoli il 17 ottobre 1943
Archivio di Stato di Vicenza, Questura di Vicenza, A 8 Persone pericolose per la sicurezza dello Stato, b. 22, fasc. Prà (Dal) Mario Fu Carlo, sovversivo
«Il Dal Prà in tale occasione illustrò ai presenti la nuova forma dello Stato Italiano che si sarebbe dovuto costituire in Repubblica democratica»
La Questura arresta Glauco Marchi, uno dei partecipanti alle riunioni. Nell’interrogatorio del 24 febbraio 1944 Marchi dichiara che «il 25 settembre decorso 1943 dopo i primi contatti con il prof. Dal Prà fu invitato a casa sua per partecipare ad una riunione antifascista alla quale presero parte il Magagnato Licisco, due capifabbrica e due giovani presumibilmente allievi del prof. Dal Prà […] Il 3 ottobre successivo in casa del Meneghello fu indetta dal prof. Dal Prà altra riunione alla quale parteciparono oltra al Marchi, il Magagnato Licisco e l’avvocato Ronzani, mentre altri invitati non si presentarono»
Il 29 febbraio 1944 viene interrogato anche Giovanni Gasoli presente a una riunione in casa di Dal Prà nel settembre 1943, che riferisce: «Il Dal Prà in tale occasione illustrò ai presenti la nuova forma dello Stato Italiano che si sarebbe dovuto costituire in Repubblica democratica».
Al termine degli interrogatori la Questura ordina l’arresto di Dal Prà, Meneghello e Magagnato. Nel frattempo un altro ordine di arresto per Dal Prà e Antonio Giuriolo viene trasmesso da Verona. I ricercati risultano tutti latitanti irreperibili.
Il 16 settembre 1944 la sezione di Venezia del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato condanna in contumacia Mario Dal Prà alla pena di anni 10 di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici quale ideatore capo di associazione sovversiva, Licisco Maganato e Luigi Meneghello a 5 anni e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per associazione sovversiva.
a cura di Fabio Bortoluzzi